Attraverso il referendum il cittadino partecipa attivamente alla decisione politica, la integra, la modifica, la abroga, o esprime comunque un parere su un determinato tema. Con il referendum il cittadino, oltre ad essere più attivo e partecipe, acquisisce responsabilità e consapevolezza diventando protagonista del processo democratico del proprio Paese.
- Referendum Consultivo
È la tipologia meno vincolante di referendum. Con questo strumento il cittadino è chiamato ad esprimere un parere su una determinata questione. Il risultato di questo referendum non è però vincolante per il legislatore il quale può non tener conto dell’esito della consultazione senza che vi siano conseguenze giuridiche derivanti da tale scelta.
- Referendum confermativo
Con questo tipo di referendum i cittadini sono chiamati a decidere sull’entrata in vigore di una norma. La votazione popolare avviene, infatti, dopo l’approvazione della legge da parte del Parlamento. La legge entra in vigore solo se confermata dal referendum. Un esempio di questo strumento di democrazia diretta è previsto dall’art. 138 della Costituzione italiana relativamente alle leggi che modificano la Costituzione.
- Referendum abrogativo
È uno strumento con il quale i cittadini possono chiedere l’abrogazione totale o parziale di una legge. Se il referendum ha un esito positivo ne consegue che la norma oggetto della consultazione popolare sarà espunta dall'ordinamento. La Costituzione italiana disciplina il referendum abrogativo all’art. 75.
- Referendum propositivo
In genere è uno strumento strettamente collegato con il potere di iniziativa legislativa. Con questo istituto i cittadini, dopo aver raccolto un certo numero di firme, possono presentare una proposta di legge con l’intenzione di sottoporla alla consultazione popolare. A seguito dell’iniziativa legislativa, in alcuni ordinamenti, il testo di legge presentato viene sottoposto agli elettori che possono o meno approvarlo. In altre esperienze la procedura è più complessa: il testo depositato dai cittadini viene discusso dal Parlamento; se entro un certo periodo di tempo la proposta è approvata non si tiene alcun referendum; se la proposta non è approvata si tiene il referendum sul testo presentato; se invece il Parlamento approva un testo alternativo, i cittadini possono essere chiamati al voto per decidere quale dei due testi preferiscono.
I referendum possono essere ulteriormente classificati in:
- Referendum obbligatori
Sono referendum previsti dalla legge o dalla Costituzione come obbligatori per prendere una determinata decisione. Nell'ordinamento italiano ad esempio, sono obbligatorie le consultazioni previste dall'articolo 132 della Costituzione che riguardano la modifica territoriale delle Regioni o delle Province.
- Referendum facoltativi
Sono tutti quei referendum che non sono necessari per prendere una determinata decisione ma possono essere attivati su richiesta dei cittadini o dagli organi rappresentativi.
I referendum facoltativi possono essere a loro volta classificati in:
- Referendum “dal basso”
I referendum vengono chiamati “dal basso” quando sono i cittadini che, in genere attraverso una raccolta di firme, possono chiedere l’attivazione dello strumento referendario.
- Referendum “dall’alto”
I referendum vengono chiamati “dall’alto” quando sono gli organi rappresentativi ad attivare la procedura.
Nell'Italia repubblicana una sola volta si è tenuto a livello nazionale un referendum “dall’alto”. Si tratta del referendum consultivo del 18 giungo 1989 con il quale i cittadini sono stati chiamati ad esprimersi sulla possibilità di conferire un mandato costituente al Parlamento europeo. Per poter attivare questo referendum il Parlamento ha dovuto approvare un’apposita legge costituzionale (legge cost. 3 aprile 1989, n. 2).
È diffusa l’opinione che solo i referendum “dal basso” possono essere considerati strumenti “forti” di democrazia diretta poiché i cittadini stessi chiedono di poter decidere su un determinato tema. I referendum “dall’alto”, invece, in alcuni casi e in determinate circostanze possono assumere i connotati di un procedimento plebiscitario, utilizzato dal potere politico per legittimare talune scelte.