Abrogazione di norme prerepubblicane (1861-1946)

1 aprile 2025

L’Aula del Senato, nella seduta del 1° aprile 2025, ha approvato in via definitiva il disegno di legge AS 1314 di iniziativa governativa del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati recante "Abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946", con 89 voti favorevoli, 58 astenuti e nessun voto contrario: il testo diventa legge.

Il Ministro Sen. Casellati ha osservato che questa imponente abrogazione rappresenta «uno choc normativo, un passo storico per la semplificazione del nostro ordinamento» ricordando come esso «ridurrà di circa il 28% lo stock della normativa statale vigente»

Il disegno di legge consta di 2 articoli e di 12 allegati, recanti l’elenco degli atti prerepubblicani da abrogare. Si tratta, in particolare, di regi decreti, leggi formali, regi decreti-legge, regi decreti-legislativi, decreti luogotenenziali, decreti legislativi luogotenenziali, decreti-legge luogotenenziali, decreti del Capo del Governo e decreti del Duce del Fascismo, Capo del Governo.

 

Iter del provvedimento

Il disegno di legge AC 1168 è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri n. 33 del 4 maggio 2023 su proposta del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati ed è stato presentato alla Camera dei deputati il 19 maggio 2023.

L’esame del provvedimento presso la I^ Commissione Affari costituzionali della Camera è iniziato il 14 dicembre 2023 e si è concluso il 2 ottobre 2024; la discussione in Assemblea è iniziata il 7 ottobre 2024 e si è conclusa il 12 novembre 2024 con l’approvazione del disegno di legge in un testo unificato (AC 1168-A).

Al Senato, l’esame del disegno di legge AS 1314 presso la I^ Commissione Affari costituzionali è iniziato il 18 febbraio 2025 e si è concluso il 18 marzo 2025, con la successiva approvazione dell’Aula il 1° aprile 2025.

Per approfondimenti si rinvia al Dossier n. 410 predisposto dal Servizio studi del Senato.

Torna all'inizio del contenuto